MINISTRANTI

Il ministrante è quel ragazzo o ragazza che serve all'altare durante le celebrazioni liturgiche. Sino a prima del Concilio Vaticano II, chi donava questo servizio veniva definito "chierichetto".Il termine "chierichetto"è stato sostituito dal termine "ministrante" che riesce a far capire meglio il suo significato. 
Esso, infatti, deriva dal latino "ministrans", cioè colui che serve,secondo l'esempio di Gesù che non ha esitato Egli stesso a servire per primo e che invita a fare anche noi la medesima cosa amando i nostri fratelli.Ma essere ministrante non si riduce soltanto al servizio all'altare, perchè... 
  1. Il ministrante è un ragazzo che attraverso il Battesimo è diventato amico e seguace di Gesù. 
  2. Il ministrante è un ragazzo che presta servizio all'altare svolgendo le sue funzioni (portare le ampolline, i candelieri, l' incenso, la croce; etc.). 
  3. Il ministrante è un ragazzo che manifesta il suo impegno cristiano nella famiglia, nella scuola, con gli amici.

IL CONCILIO VATICANO II AI MINISTRANTI  Anche i ministranti... svolgono un vero ministero liturgico. Essi  perciò esercitino il proprio ufficio con quella sincera pietà e con quel buon ordine che conviene ad un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente da essi... (Sacrosanctum Concilium  n.29) 

Paolo VI, Allocuzione i giovani ministranti,  1 aprile 1970

L'OSSERVATORE ROMANO, 2 APRILE  1970  
Servizio che è titolo d'onore,  professione di fede, atto di amore:
"Voi siete strettamente associati al sacrificio eucaristico di cui dovete approfondire il significato teologico e spirituale e rituale; voi siete collaboratori eletti del sacerdozio ministeriale al quale portate un aiuto preziosissimo; voi svolgete, come ha sottolineato il Concilio Vaticano II, "un vero ministero liturgico" insieme con i lettori, i commentatori e i membri della "Schola Cantorum" 
( Cost. Sacrosanctum Concilium, 29). 

Vi auguriamo di fare di codesta vostra "specializzazione"
 il centro propulsore ed orientare  tutta la vostra vita.
 
Sappiate sempre compiere il vostro ufficio liturgico con rispetto, con ordine, con euritmia, con religiosità profonda, vorremmo dire con stupore e gratitudine ogni volta rinnovati e più grandi, nella convinzione dell'arcana e reale presenza del Signore, davanti al quale state, perchè è sopratutto attraverso la liturgia che il Signore è presente nella sua Chiesa a realizzare la grande opera della salvezza, a rendere sempre vivo e contemporaneo il mistero pasquale"